La frenesia di padel soppianta il tennis in Spagna

Le padel Lo spagnolo ha decisamente superato il tennis? La pandemia globale e il contenimento non hanno alterato la passione nella penisola, anzi. I club sono ancora pieni e la pratica si sta estendendo sempre di più alle donne.

Esaurito

Dal 2019, il numero di licenziatari in padel ha superato quello del tennis, nonostante l'imponente presenza di Rafael Nadal a ringiovanire il bersaglio dei praticanti. Non appena il cappio delle restrizioni si è allentato, i club di padel hanno riacquistato la loro ricchezza. Nel le colonne del quotidiano El País, Lo afferma Ramón Morcillo, presidente della FEP: "Tutti i club sono pieni". E con il coprifuoco, le richieste si sono intensificate. Poiché ci sono meno orari di apertura, gli slot di prenotazione sono presi d'assalto. Meno è meglio.

Stabilità nonostante la pandemia

Presentato come uno sport che rispetta le distanze sociali, le padel ha resistito a COVID-19 meglio di chiunque altro. Secondo i dati del Conseil Supérieur des Sports (CSD), il padel ha registrato 75 licenze federali nel 818, rispetto a 2019 per il tennis. Nello spazio di 71 anni, il numero di licenziatari è aumentato del 283% e la tendenza dovrebbe aumentare con la pandemia. Nonostante le difficoltà, il dato è rimasto stabile nel 2020 (appena 270 licenze in meno) quando, ad esempio, il calcio femminile ha registrato un calo del 37%. In Galizia e in Andalusia si sono registrati addirittura aumenti del 14 e del 28%!

Un terzo delle donne

Altre buone notizie per il padel : la pratica femminile è in forte espansione. Infatti, secondo gli ultimi dati, Il 32% dei licenziatari sono licenziatari. Il livello che continua a salire su World Padel Tour è un ottimo catalizzatore per attirare nuovi giocatori. La copertura mediatica del circuito è uno dei vettori di crescita del padel, anche in Spagna, paese di grande tradizione. A riprova che, nonostante gli ostacoli, il lavoro di approfondimento svolto da tanti anni assume ormai il suo pieno significato.

Pubblicato da
Francois Miguel Boudet